I RACCONTI DI SCHIAPPUTER
REX DI TIBERIADE

Il cane... Chi ha una certa età e ricorda gli animali vivi coi loro odori e i loro rumori, non come adesso fantasmi di immagini televisive, di porcellana fredda e inodore, capirà.

[Il nobile Rex di Tiberiade]
Il nobile Rex di Tiberiade

Alzarsi al mattino presto d'estate e andare a prendere il latte con la bottiglia di vetro vuota alla cascina del contadino che stava a 100 metri di distanza, si proprio li in mezzo al paese, vedere le galline razzolare nell'aia e sulla strada, le pannocchie appese sulla lobbia; dare uno sguardo nella stalla e vedere le 10 mucche ruminare tranquille e in fondo alla stalla la "Gina", il possente cavallo TPR (tiro pesante rapido) italiano, che riposa docile in attesa di tirare il carretto stracolmo di fieno. Unica concessione alla modernità le ruote di legno del carro con copertura in ferro sostituite da 2 vecchie ruote della 600 fiat. In un angolo dell'aia il mucchio di letame con tanto di scrofa grufolante.
In casa il pavimento di cemento irregolare, i gatti accucciati vicino alla cucina economica, le mosche che ronzavano indisturbate, il contadino, la camicia a quadrettoni, con lo stesso odore della sua stalla, il volto rugoso, il fisico asciutto e le mani grandi e callose, con una tosse bolsa che le Alfa senza filtro gli hanno causato, che tra la preoccupazione che la grandine rovini il raccolto e quella di non riuscire a pagare tutte le rate della 850 nuova, trova comunque il tempo di farti un sorriso.
La moglie, nel frattempo, con quel vestitino dimesso a fiorellini e lo sguardo triste ti riempie, con mestolo e imbuto, con cura e lentezza misurate, la bottiglia e, dopo aver preso il latte odorante, buono, spumoso, averlo assaggiato ed esserti pulito i baffi, passi vicino a Dik, il cane della fattoria, peloso, puzzone, pieno di zecche e pulci, paziente e rassegnato alla catena... una carezza, i suoi occhi dolci nei tuoi. Ti lecca le mani per compensarti di quell'attimo di interesse per lui, ti darebbe tutto in cambio di niente... e via di corsa a casa a portare il latte con un desiderio in fondo al cuore.

Erano i primi anni 60... alla tv i lacrimoni trattenuti a stento davanti ai film di Lassie e le urla festanti davanti ai telefilm di Rintintin quando sconfiggeva gli indiani cattivi. Perchè allora i soldati erano buoni e gli indiani cattivi.
E ti immedesimavi nel caporale Rusty quando Rinty ti difendeva dai cattivi di turno o combatteva col leone di montagna per poi tornare sano e salvo a farsi coccolare.

Erano i tempi che, per non turbare i bambini, quando Lassie morì, il suo posto fu preso in segreto da una sua figlia.

E le richieste pressanti alla mamma di avere un cane e i ripetuti no.

Finchè un colpo di fortuna. Per il terzo compleanno del fratellino arriva un amico del papà con un piccolo collie. Inutile dire che fu chiamato Lassie.

Fu amore a prima vista: Lassie era probabilmente il cane più infingardo e menefreghista che esistesse sul pianeta, mio fratello troppo piccolo per interessarsene e io lo sentivo il mio cane, il mio compagno di giochi. Gli mettevo il guinzaglio e mi lasciavo trascinare per sentieri e per campagne. Erano gli anni in cui un bambino poteva girare solo con un cane senza correre pericoli, erano gli anni dove il ritrovo era la strada o l'oratorio, erano gli anni che di vaccinazioni, tatuaggi e sverminazioni non si sapeva nulla. Facevo a metà del mio panino con Lassie sempre più interessato al companatico specie se costituito da salumi, e sono sopravvissuto. Ora se il cane non è vaccinato, sverminato, guinzagliato e museruolato non vai da nessuna parte. Erano gli anni che per strada vedevi la cacca dei cani, dei cavalli e delle mucche e nessuno diceva niente. Ora ti rimproverano o ti multano se lasci un cane senza guinzaglio 10 minuti in un parco. E, paradossalmente, respiriamo diossina, mangiamo cibi transgenici e vediamo omicidi in diretta tv tranquillamente.

Il cane... quel qualcosa di istintivo e primordiale che affascina ogni bambino dalla notte dei tempi. Da quando decine di migliaia di anni fa i primi cuccioli di lupo furono allevati da uomini primitivi. E già allora si sancì un'alleanza... uno strano branco dove gli uomini erano gli individui alfa e i cani aiutavano... aiutavano nella caccia, nella guardia, nella guerra, nel gioco coi piccoli.
E l'uomo li ripagava come poteva, li sfamava, li ricuciva alla meglio dopo le battute di caccia e lo scontro con animali feroci.

[Rex corre spensierato]
Rex corre spensierato

Ignaro di tutte queste cose, come solo un bambino può essere, vivevo felice col mio Lassie, finchè un brutto giorno, tornato a casa da scuola, non lo trovai festante come al solito ad attendermi al cancello.

"Dov'è Lassie?" chiesi appena entrato.

E mia madre: "L'ho dato via, rovinava il giardino".

Non riuscii a far emergere la rabbia che ribolliva come il magma di un vulcano. Ero troppo abituato a essere un bravo bambino, me ne andai in camera a piangere e a prendere a calci un armadio... un rapporto troppo complesso quello con mia madre, una donna prigioniera dell'esteriorità, di un giardino e una casa vissuti come un mausoleo, anzi non vissuti affatto.

Scoprii che Lassie era stato regalato a un vecchietto che abitava dall'altra parte del paese. Dal quel giorno iniziò uno straziante pellegrinaggio... Tornato da scuola mangiavo di fretta e poi mi facevo la mezzora di strada a piedi, per andare ad accarezzare il mio cane che era dietro le sbarre della cancellata del vecchietto. Il vecchietto aveva capito e scrutava silenzioso da dietro le persiane.

Ricordo come fosse ieri questo cane che si spingeva il più possibile contro le sbarre per permettermi di carezzarlo... Ricordo come fosse oggi lo sconcerto provato per la decisione di mia madre.

Poco dopo arrivò a casa un vespino 50 3 marce special. Mi vendetti e spostai sullo scooter l'interesse.

Ora so che carezzare una cosa inanimata al confronto di un cane da accudire è come carezzare la statua della Venere di Milo anziche la donna che ami...

Il tempo passa, le emozioni vengono nascoste sotto una coltre di ghiaccio, ma li sono e nessuno le può portar via.

Da figlio diventai padre e fu il mio turno di sentir uno dei miei 3 figli chiedere un cane.
Avrò 1000 difetti ma non quello di ripercorrere per i miei figli i sentieri che per me furono dolorosi e in casa arrivò Rex. Un cane ha da stare con gli umani che sono il suo branco, sostenevo e sostengo io. Ma mia moglie non concordava... lo sporco e le allergie... e Rex finì in un bell'angolo di giardino recintato.
Non gli mancava nulla... nulla se non il contatto fisico con gli umani del suo branco.

Finchè la vita mi portò a scegliere una strada diversa e Rex divenne improvvisamente troppo ingombrante dove era... abbaiava troppo e disturbava i vicini e mia moglie aveva già trovato dove darlo via. Poco importava che Pietro ogni giorno scendesse nel recinto ad accarezzare il suo Rex.

Fu una lama di fuoco che perforò uno strato di ghiaccio vecchio oltre 30 anni e permise alle mie emozioni di venire alla luce... brutte o belle, ma emozioni mie, e decisi di riscattarmi.

"No Rex non farà la fine di Lassie!!!"

E andai a prenderlo immediatamente.

Certo, ogni cosa ha un prezzo. Convivere in un appartamento, in centro paese, con un cane abituato da 5 anni a stare in un prato non è impresa semplice.
Non farlo abbaiare al drinn del microonde alle 7 di mattina, non fargli marcare il territorio e specialmente la tana del maschio alfa (che sulla carta dovremmo essere io e il mio lettone) è impresa tosta.
Insegnargli pazientemente tutto, a partire dal fatto che la ragazza che viene a far le pulizie non è di sua proprietà e che non può farle bumba bumba come crede lui...

Insomma è una vita dura... un mondo difficile, ma la sera vederlo far branco coi bambini che ehm... lo addestrano è impagabile o come dice una nota pubblicità "non ha prezzo".

[Rex all'attacco del cigno feroce]
Rex all'attacco del cigno feroce

[Il cigno incazzato dopo aver beccato Rex]
Il cigno incazzato dopo aver beccato Rex

[La resa dopo una beccata]
La resa dopo una beccata

Quel che più gli manca sono le corse che poteva fare in giardino. E allora ogni tanto lo porto in un parco che c'è fuori paese che in questa stagione è deserto e, contravvenendo alle norme, ogni tanto lo libero.

La prima volta che lo feci non la dimenticherò mai... Dovete immaginare il mio stupore nel vedere Rex correre verso l'acqua dove nuotavano i cigni. Si lanciò correndo nell'acqua a tutta velocità e riuscì a fare 5 o 6 falcate prima di iniziare ad affondare... Dovete immaginare lo stupore dei suoi occhi... mi guardò come dire: ma come mai loro galleggiano su questo prato di acqua e io no?

[Rex cammina sulle acque]
Rex cammina sulle acque

E la memoria corse ad un episodio lontano migliaia di anni... un uomo che camminava sulle acque soccorrendo un altro uomo che affondava...

[Gesù cammina sulle acque]
Gesù cammina sulle acque

Devo impegnarmi a finire il libro di Skaip... lui a Tiberiade quel giorno c'era.

[Sua Entità cammina sulle acque]
Sua Entità cammina sulle acque

Schiapp


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