I RACCONTI DI RED FLYER
UN MERCOLEDI'

Un mercoledì, e la sveglia mnemonica suona alle 7.30. Mi alzo, apro la finestra e mi dico "oggi è proprio un bel giorno per un giro".
Cosa devo fare? ah, si, caffelatte e controllo le cose da portare... poca roba in verità... poi si scende in garage.

Rapidamente scarto l'idea di fermarmi a prendere il caffè in pasticceria subito su per la Flaminia. Mi attendono oltre 200 km per arrivare al meeting point di Montepulciano.
Ora il caffè ci sta, poi la consultazione della cartina, la sigaretta e si riparte. Risalgo la valle del Tevere, tra paesaggi bellissimi, fino ad Orvieto, dove un ameno laghetto e un dolcissimo sole fa capolino da destra. Continuando a guidare mi partono i pensieri, molto spesso mi capita di voler fermare il mondo e la vita per poter congelare in un determinato istante momenti, atmosfere, odori, ricordi gioie e felicità che altrimenti so che un attimo dopo voleranno via come una foglia secca spazzata dal vento...
voleranno via e rimarranno solo i ricordi... alcuni bellissimi, altri dolorosissimi....
45 anni... 45 anni di ricordi pochi?!? molti?!?!?... boh!!! So solo che, se rallento il ritmo della mia vita e mi volto ad osservare, vedo un flusso interminabile d'immagini che mi fanno da ombra e tra queste scorgo fra le tante voi... un gruppo di amici, un gruppo di compagni di viaggio che mi hanno donato momenti belli, brutti, incazzature e delusioni, comunque sia un gruppo di Amici che nei momenti brutti erano li pronti a consolarmi e sostenermi... L'Amicizia è molto importante, ed è per questo che va rispettata e usata nel migliore dei modi, a volte non è facile, in qualche occasione ti fa anche soffrire, se qualcuno la chiede o se qualche persona ne ha bisogno, doniamogliela, ma mai per avere qualcosa in cambio, altrimenti non avrebbe valore, se vieni ricambiato sarai felice di aver trovato un amico, se invece il contrario saremo orgogliosi per aver aiutato una persona in difficoltà.

Mi rendo conto che continua a piacermi fotografare tutto, alberi, paesaggi, persone... E finalmente mi rendo conto il perché... Voglio fermare, ingabbiare gli istanti migliori della vita, "il tempo esiste e a volte va fermato". La macchina del tempo, ci accompagna nel presente, ci ricorda il passato. Il futuro... no... quello ce lo creiamo noi... con le scelte...
In un secondo potremmo cambiarlo e tutta la foto risulterebbe un falso.

Appena uscito di città vedo qualcosa di strano... guardo intorno e la vedo... è arrivata, è lei, la compagna dei prossimi mesi: la primavera! Ora è appena sbocciata, nei campi, i filari degli alberi assumono tutte le sfumature dal verde brillante al grigio scuro, via via che si scende al suolo.

La Flaminia. Una delle strade consolari che parte da Roma per arrivare a Cesena/Rimini. Sulla carta geografica la strada si contorce, gira da tutte le parti, strano... la percorri, passi i paesi, e scopri le insegne delle trattorie, con tabacchi e salumeria annessa. D'improvviso la strada si restringe tra l'angolo della chiesa e quello del bar, e mi rendo conto di quale era la larghezza di una strada statale sino a non molti anni fa, e lentamente il paesaggio cambia, le fattorie diventare differenti, le colline avvicinarsi sempre di più, è un susseguirsi dolce di curve e fiumi.
E' il ritmo della distanza di una stazione di posta, di un cambio di cavalli.
La strada è quasi deserta. Viaggio sui 120. Le poche auto ed i motociclisti mi passano che sembro fermo. Ne passano alcuni, lampi di fari, ma non per salutare, solo per chiedere strada. Mi chiedo dove stiano andando, velocissimi, intutati e ... senza l'ombra di uno zainetto. Forse faranno un paio di volte su e giù solo per il gusto di correre. Mah, contenti loro... Scendo a 100/110, per avere il tempo di guardarmi intorno, l'appennino, i boschi, i paesini arroccati sui monti, costruiti attorno alla chiesa ed all'immancabile castello, in una meravigliosa epoca... e penso che "loro" si stanno perdendo tutto questo. Solo per correre. Rischiando non solo la loro vita ma anche quella degli altri.

La vita.

Bene troppo prezioso.

Ripenso ai sogni che avevo, poi sono arrivati gli anni "duri". Cerco di non pensare. Guardo il cielo. E' bellissimo. Di un azzurro che fa male agli occhi. ll motore frulla regolare, risponde alla perfezione, arriva la prima serie di curve, socchiudo la bocca istintivamente per respirare meglio, la prima curva a velocità costante.... apro in curva... nessun cedimento! nè di motore nè di stabilità in piena curva, apro nella serie di curve successive in modo più ignorante, pronto ad ogni eventuale scompostezza... per riprenderla... l'adrenalina mi comincia a pompare nelle tempie... niente, non si muove... che sia la compatibilità di carattere con la strada?
Ancora curve, aumento la velocità, ogni curva che non ricordo è una scarica di adrenalina che mi arriva come ondate, il respiro diventa affannoso, osare sempre di più, fino a che non decido di rallentare per osservarmi anche un po' di panorama circostante, spettacolare...

Motori che possono provenire da tutto il mondo, qui si incontrano, qui parlano, qui scherzano, qui si confidano, qui non hanno colori, etnie, pregiudizi ne odio, sono solo motori, che hanno capito l'importanza di quei valori i quali ti fanno vivere in pace con te stesso e con gli altri, loro vivono, VIVONO, si, lo urlano, lo gridano con marmitte in carbonio, terminali in alluminio, scarichi in titanio; perchè lo urlano?
Per farsi sentire, si, per farsi sentire anche da chi fa finta di niente, qualcuno pensa che sia rumore, ma è solo perchè non capisce il linguaggio di quel fragore, la gente che pensa che sia rumore non è sulla giusta lunghezza d'onda, se lo fosse sentirebbe quello che sentivamo tutti noi, ad ogni sgasata di quei motori si percepiva qualcosa come: libertà, amicizia, fratellanza, gioia di vita, altruismo, tenacia... Questo esce dalle marmitte, noi dobbiamo solo ascoltarle, non ci riuscivamo sempre, è vero, qualche volta ci lasciavamo troppo prendere dal nostro essere... umani... ma loro ci hanno sempre perdonato, loro non si sono mai arresi, grippavano, rimanevano senza benzina, perdevano bulloni, ma loro non si scoraggiano, continuano imperterriti a donarci quel grande e meraviglioso stato di libertà assoluta sgasando e urlando a tutto il mondo i loro valori.

Sensazione strana... sensazione di "sospeso" e tutto intorno a me corre... provo a capire ma nulla, è un dialetto a me incomprensibile... l'aria è fresca... c'è vento, un vento che avvolge... avvolge la mia corazza che mi isola dal mondo... mi entra dentro... forse è l'unica cosa che riesco a sentire e che mi fa pensare... a verdi distese, verdi prati... prati mossi come un grande oceano... dove correre, sdraiarsi, sognare... guardare il cielo, le nuvole, gli uccelli che volano liberi spensierati...

Mi desto dai pensieri ed è mattina... la voglia di fuggire è tanta... mollare tutto... stracciare i canoni giornalieri, canoni in cui non mi riconosco... in cui non mi riconoscerò mai... mi viene voglia di gridare che la vita è un'altra... che i problemi sono altri... che le cose importanti sono altre... l'amore... la natura che ci circonda... le passioni... le sensazioni... i profumi...

Già so che non sentirebbero, sono sordi, sono ciechi, sono in uno stadio terminale... sono morti nell'anima... nel cuore... nella testa... sono vuoti... sono dei gusci vuoti che si rincorrono a vicenda senza mai raggiungersi... senza mai trovarsi... sono soli... sono freddi... è come se un potentissimo virus ci portasse via la consapevolezza del nostro essere, la spensieratezza... la spensieratezza che si ha da bambini... un virus che ci aggredisce nell'età adulta e contro il quale non si conosce una cura, o più subdolo, che non ci fa venire voglia di trovare la cura... un virus che ci trasforma e che ci rende immateriali...

Ma perché??? Perché mi ha risparmiato? Perché penso? Perché ragiono? Perché mi accorgo di questo dramma? Non era forse meglio essere come gli altri e non rendersi conto di nulla??? ...si... no... non so rispondere... non ho voglio di cercare risposta... Quello che ora so è che vivo, ascolto, osservo, provo emozioni... riesco a sentire l'aria fresca che mi accarezza il viso... ha un sapore particolare che conosco, lo conosco ma mi sfugge... mi ricorda attimi belli... non troppo lontani e torno a volare... a volare con la mente... con lo spirito... con l'anima.... sono di nuovo lontano... lontano da tutto ciò che detesto e che non capisco... lontano dalla vita frenetica che è a meno di un centimetro da me... me ne disinteresso e volo libero, leggero... solo con me stesso ma felice... solo con la natura che è sveglia... è sempre li anche se non sempre la vediamo... ed ecco che ad un tratto si fa sentire prepotentemente con il vento...

Solo come sempre...

Sono le 19.40, parcheggio sotto il portico di casa, ed e' subito sera.

P.S.: si ringrazia la Danneman per i sigari e la Lancia spa per la delta hf Turbo

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