Era circa il 15 giugno del 1976, quando suonarono alla porta, presi il piccolo bagaglio ed il paracadute che avevo ritirato il giorno precedente all'aeroporto dell'Urbe. Il trasferimento verso Firenze-Peretola si trasformò in un rombo continuo, in quanto la corda di traino ha l'effetto dei vecchi telefoni a corda. Chi non ha mai fatto il telefono con 2 barattoli vuoti ed una corda legata al fondo di questi? (la corda trasmette le vibrazioni sonore che il fondo del barattolo raccoglie). La velocità dai canonici 120/140 la portammo a 160/180 senza flap, in modo di diminuire la resistenza. Nel frattempo "il mio passeggero" si fece una bella dormita, doveva riposarsi per l'esibizione che avrebbe dovuto eseguire il sabato e la domenica.
Trascorsa un'ora e mezza ci troviamo sopra Firenze ad una quota di circa 1400 metri, a quel punto dovevamo smaltire la quota. Tempo 5 minuti ed ero al sottovento (300 metri) atterrai sul raccordino limitando il dover spingere a piedi l'aliante fino all'area di parcheggio... Una volta a terra, venimmo a conoscenza che la sera precedente si era schiantato un nostro amico uscendo da un looping a bassa quota. Strana gente i piloti, brindammo alla sua memoria per tutta la settimana.
L'indomani iniziò quella che per me fu un'esperienza indimenticabile...
Volai per tutta la settimana a sbafo, ospite del locale aeroclub, inoltre ebbi modo di poter avere l'abilitazione (uno dei pochi "civili" in Italia) al pilotaggio del P 51 D Mustang.
Nel 1977 venne venduto ad Sir Haydon-Baille proprietario anche di un F 104. P.S.: ieri sera, mentre si parlava con 2 amici dell'incidente di Giovanni "dark" mi sono sentito male... Mi sono tornate in mente troppe cose tristi. Perchè mi succede ancora così nonostante i 47 anni che suonano alla porta? Red Flyer
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