Ovvero, recensione semiseria di un "coso" senza marce, fra Passo della
Raticosa e Montanara, da parte di un motociclista che ha guidato
praticamente solo un F10 dodici anni fa.
Intento nella guida, rimuginavo su come avrei dovuto chiamare quel "coso":
"scooterone no, perchè zioporc si guida proprio bene... ma moto neanche, ho i
piedi annoiati, potevano almeno metterci due pedali finti..."
Ma andiamo per ordine: dopo la solita sosta al bar della Raticosa, e dopo
aver preso la forma delle sedie (noi emiliani siamo campioni indiscussi
dello svacco), ripartiamo direzione Montanara. Quand'ecco la proposta, "vuoi
provarlo?"
...
Ammetto, lì per lì sono rimasto interdetto. Guardavo questo "coso" lungo
come un camion, largo, con un avantreno simile ad una moto d'acqua e una
sella immensa, grande quasi come la coda della mia moto, e non sapevo se
onestamente sarei stato in grado di guidarlo.
"Boh, va bene..."
Ciccio sale sulla mia GSR, trionfo dell'economicità e del value for money.
Va che è una meraviglia, una bicicletta leggera e veloce, di meglio non
avrei potuto chiedere per il mio ritorno al manubrio alto. La vedo partire,
e a questo punto tocca a me.
E' strano. E' strano partire con un "coso" che assomiglia ad una moto ma non
lo è.
Fin quando guidi uno scooterino tutto è definito, chiaro, e' un piccolo
mezzo da diporto, un mezzo da città: ma questo è grosso, è un cinquecento,
riprende bene ma soprattutto arriva con grande facilità a velocità per me
impensabili su un mezzo di questo genere. Così ad un certo punto balena
nella mia mente il modo in cui lo chiamerò fino alla fine della prova: "il
trans".
Apro dolcemente il gas, e si parte. Il trans risponde quasi subito, una
piccola incertezza a regime bassissimo, poi il gas esce regolare. E
prosegue.
(100) Prosegue.
(130) Cazzo prosegue ancora.
(160) Cazzo una rotonda!!
Inizio a frenare, supero mentalmente il limite della mancanza della frizione
e inserisco il trans in curva. Saranno i cerchi piccoli e le ruote piccole,
sarà che mi sembra lungo e forse lo è, ma non ci capisco nulla... Scende di
colpo verso la corda, ma troppo di colpo, mi spavento e lo ritiro su,
allargo e chiudo il gas.
"Appena torno glielo ridò, ma cos'è sta roba??"
Poi capisco di aver sbagliato l'approccio: non posso pretendere le stesse
reazioni da un mezzo completamente diverso, ci vuole più onestà
intellettuale e un approccio più lento, e mirato. Sarebbe come chiedere alla
ragazza appena conosciuta di fare subito sesso acrobatico.
Nel giro successivo, vado per gradi. E inizio a capirci qualcosa.
Scende si di colpo, ma poi ci rimane senza grosse incertezze: una volta
nella corda non si muove, e con il gas tenuto costante permette delle belle
curve allegre.
Oltre a capirci qualcosa inizio a prenderci gusto: il Gillo mi da strada e
inizio a danzare fra le curve, con qualche piccolo accorgimento. Non riesce
a stringere la corda come una moto, ed è necessario anticipare la curva per
poi uscire bene in traiettoria: ha comunque la tendenza ad allargare, e
questo va tenuto in conto soprattutto nelle esse molto strette. Ma come in
tutte le cose, una volta capito come si fa, inizi a divertirti...
Anticipo, apro ed esco, anticipo apro ed esco. Anticipa, frena, molla, butta
dentro, gas ed esci... Zioporc, il trans è divertente! :-)
Sei seduto comodissimo, sprofondato in una bella poltrona, hai le gambe
distese e rilassate, e non devi preoccuparti di altro: ammetto, sto
sorridendo, perchè mi sto proprio divertendo. E' una cosa nuova, mai
provata, vado forte con pochissima fatica, peccato aver incontrato poche
moto, tipo quelli intutati con i vari Gixxer, spesso fermi come paracarri:
mi sarei divertito parecchio... :-)
Con le dovute proporzioni, mi diverto anche in qualche curva sportiva,
almeno fino a quando il cavalletto me lo consente: abituato a toccare ogni
tanto le pedane della mia suzukina, questa scarsità di luce a terra un po'
mi intimorisce, ma poi l'abitudine e la sensazione (il culo) mi permette di
curvare senza troppe remore. Rimane nel confronto lento ad entrare e
macchinoso nelle curve in successione, ma il punto di forza è la stabilità
che arriva a stupirmi positivamente.
Insomma una prova assolutamente positiva, che mi è servita anche per
eliminare qualche piccolo preconcetto e luogo comune: il trans, e più in
generale mezzi di questo tipo, possono essere una valida alternativa per chi
cerca sensazioni simili ad una moto ma non vuole o non può acquistarne una.
Non avrà mai la rapidità di una moto a scendere in piega e nelle successioni
rapide, ma con accorgimenti alla guida e soprattutto un ritmo costante
garantisce un divertimento notevole, e sorprendente addirittura.
Lo ammetto, se avessi i soldi per farmi un garage più grande, ci farei un
pensierino.. :-))
GS(R)chicco