LE CHICCHE DI IHMS
T-MAX500, IL TRANS

Ovvero, recensione semiseria di un "coso" senza marce, fra Passo della Raticosa e Montanara, da parte di un motociclista che ha guidato praticamente solo un F10 dodici anni fa.

Intento nella guida, rimuginavo su come avrei dovuto chiamare quel "coso": "scooterone no, perchè zioporc si guida proprio bene... ma moto neanche, ho i piedi annoiati, potevano almeno metterci due pedali finti..."
Ma andiamo per ordine: dopo la solita sosta al bar della Raticosa, e dopo aver preso la forma delle sedie (noi emiliani siamo campioni indiscussi dello svacco), ripartiamo direzione Montanara. Quand'ecco la proposta, "vuoi provarlo?"

...

Ammetto, lì per lì sono rimasto interdetto. Guardavo questo "coso" lungo come un camion, largo, con un avantreno simile ad una moto d'acqua e una sella immensa, grande quasi come la coda della mia moto, e non sapevo se onestamente sarei stato in grado di guidarlo.

"Boh, va bene..."

Ciccio sale sulla mia GSR, trionfo dell'economicità e del value for money. Va che è una meraviglia, una bicicletta leggera e veloce, di meglio non avrei potuto chiedere per il mio ritorno al manubrio alto. La vedo partire, e a questo punto tocca a me.
E' strano. E' strano partire con un "coso" che assomiglia ad una moto ma non lo è.
Fin quando guidi uno scooterino tutto è definito, chiaro, e' un piccolo mezzo da diporto, un mezzo da città: ma questo è grosso, è un cinquecento, riprende bene ma soprattutto arriva con grande facilità a velocità per me impensabili su un mezzo di questo genere. Così ad un certo punto balena nella mia mente il modo in cui lo chiamerò fino alla fine della prova: "il trans".

Apro dolcemente il gas, e si parte. Il trans risponde quasi subito, una piccola incertezza a regime bassissimo, poi il gas esce regolare. E prosegue.
(100) Prosegue.
(130) Cazzo prosegue ancora.
(160) Cazzo una rotonda!!
Inizio a frenare, supero mentalmente il limite della mancanza della frizione e inserisco il trans in curva. Saranno i cerchi piccoli e le ruote piccole, sarà che mi sembra lungo e forse lo è, ma non ci capisco nulla... Scende di colpo verso la corda, ma troppo di colpo, mi spavento e lo ritiro su, allargo e chiudo il gas.

"Appena torno glielo ridò, ma cos'è sta roba??"

Poi capisco di aver sbagliato l'approccio: non posso pretendere le stesse reazioni da un mezzo completamente diverso, ci vuole più onestà intellettuale e un approccio più lento, e mirato. Sarebbe come chiedere alla ragazza appena conosciuta di fare subito sesso acrobatico.

Nel giro successivo, vado per gradi. E inizio a capirci qualcosa. Scende si di colpo, ma poi ci rimane senza grosse incertezze: una volta nella corda non si muove, e con il gas tenuto costante permette delle belle curve allegre.
Oltre a capirci qualcosa inizio a prenderci gusto: il Gillo mi da strada e inizio a danzare fra le curve, con qualche piccolo accorgimento. Non riesce a stringere la corda come una moto, ed è necessario anticipare la curva per poi uscire bene in traiettoria: ha comunque la tendenza ad allargare, e questo va tenuto in conto soprattutto nelle esse molto strette. Ma come in tutte le cose, una volta capito come si fa, inizi a divertirti...

Anticipo, apro ed esco, anticipo apro ed esco. Anticipa, frena, molla, butta dentro, gas ed esci... Zioporc, il trans è divertente! :-)
Sei seduto comodissimo, sprofondato in una bella poltrona, hai le gambe distese e rilassate, e non devi preoccuparti di altro: ammetto, sto sorridendo, perchè mi sto proprio divertendo. E' una cosa nuova, mai provata, vado forte con pochissima fatica, peccato aver incontrato poche moto, tipo quelli intutati con i vari Gixxer, spesso fermi come paracarri: mi sarei divertito parecchio... :-)

Con le dovute proporzioni, mi diverto anche in qualche curva sportiva, almeno fino a quando il cavalletto me lo consente: abituato a toccare ogni tanto le pedane della mia suzukina, questa scarsità di luce a terra un po' mi intimorisce, ma poi l'abitudine e la sensazione (il culo) mi permette di curvare senza troppe remore. Rimane nel confronto lento ad entrare e macchinoso nelle curve in successione, ma il punto di forza è la stabilità che arriva a stupirmi positivamente.

Insomma una prova assolutamente positiva, che mi è servita anche per eliminare qualche piccolo preconcetto e luogo comune: il trans, e più in generale mezzi di questo tipo, possono essere una valida alternativa per chi cerca sensazioni simili ad una moto ma non vuole o non può acquistarne una. Non avrà mai la rapidità di una moto a scendere in piega e nelle successioni rapide, ma con accorgimenti alla guida e soprattutto un ritmo costante garantisce un divertimento notevole, e sorprendente addirittura.

Lo ammetto, se avessi i soldi per farmi un garage più grande, ci farei un pensierino.. :-))

GS(R)chicco


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